Poeta pratese
Nato a Prata Sannita il 6 aprile 1915 da Domenico e M. Carmina Martinelli, quinto figlio con gli altri Francesco, Maria, Giovanni, Vittorio e Livia, la sua famiglia nobile era originaria di Gallo Matese ove ancora oggi possiede un palazzo costruito alla fine del 1700. Il nonno Francesco, medico, si trasferì a Prata nel 1870 e sposò Raffaella Jannuccilli, pratese, dopo aver acquistato il terreno confinante con il Convento di S. Francesco per farvi costruire il palazzo lungo l’attuale Via Solitario passato poi alla famiglia Scuncio con cui i Boiano si apparentarono, attualmente abitato da nuovi proprietari. Nell’atrio un affresco ancora oggi ben conservato raffigura lo stemma di famiglia: un leone rampante coronato di fiori che gli fasciano la testa è sormontato da una corona comitale a cinque punte; le zampe posteriori afferrano un grande scudo diviso orizzontalmente in tre fasce, in alto tre conchiglie, a centro un bue, in basso tre montagne con tre bandiere bianche alla cima. Lo scudo è circondato nella parte bassa da cinque cerchi intervallati da ramoscelli d’ulivo.
Raffaele coniugato con la Sig.ra Nicolina Cercone dalla quale ha avuto tre figli, Domenico, Giovanni e Franca, dopo aver svolto meritatamente il suo lavoro, raggiunta l’età della pensione si è dedicato con passione alla poesia. Socio benemerito dell’Associazione Arte e Cultura di Ferrara ricevette l’Attestato di Merito ed una targa ricordo per le poesie intitolate “ Meriggio di Maggio a Prata Sannita ” e “Le torri di Prata”; il presidente di questa Associazione Claudio Parente definì i versi del poeta dopo aver esaminato nel complesso le sue liriche:“ ….l’espressione di palpitanti sentimenti interiori e la sfida al mondo attuale saturo di impurità denunciandone lo squallore e scindendo realismo da astrattismo e scetticismo. Ricordi, delusioni e rimpianti vengono presentati in maniera ineguagliabile e precisa ….”. Nel 1978 le sue liriche vennero ospitate nel testo“ Poeti Molisani” e nella seconda edizione a cura di Corrado Buccieri, si riporta una foto del poeta e insieme ad alcuni cenni biografici, le sue più belle poesie : “Scende il tramonto” , “S. Andrea” , “Per i dispersi di tutte le guerre” , “Il pescatore” , “La forza del male”. Nel 1980 Corrado Buccieri direttore responsabile del giornale “Il Volturno” richiede a Raffaele Boiano le sue poesie ed una intervista che viene pubblicata nella rivista “Fiorisce il Cenacolo” di Salerno diretta da Carmine Manzi.
La sua vena poetica si spegne con la morte il 25 gennaio 1986 in Roma, oggi riposa nella Cappella di sua proprietà in Prata Sannita; sulla lapide i familiari, che lo ricordano con orgoglio ed affetto, hanno posto una targa bronzea che riporta trascritti in versi i pensieri che l’estinto volle venissero ricordati. Il 21 novembre 1990, ai familiari, viene assegnata una pergamena ricordo della rassegna letteraria “Dal Gran Sasso a all’Etna” bandita l’anno 1990 dal Centro di Cultura Meridionale: “Raffaele Boiano viene onorevolmente riconosciuto fra i poeti e scrittori” .