Non sembra vero, ma il calendario ci dice che sono passati quarant’anni da quel lontano 8 marzo 1981, lo ricordo bene… in una bella giornata primaverile, si riunirono un gruppo di ragazzi insieme alla “signora del castello” dott.ssa Lucia Daga Scuncio ed al Prof. Marcello Villucci del Gruppo Archeologico di Sessa Aurunca allora delegato a rappresentare i Gruppi Archeologici della Campania. Dopo una bella ricognizione al Muro delle Fate ed ai ruderi del convento di Sant’Agostino ci recammo al castello di Prata e intorno al tavolo della cucina, la signora Lucia dopo aver fatto gli onori di casa tirò fuori la macchina da scrivere, quella oramai antica, il PC ancora non si era mai visto, e cominciò a scrivere un breve documento nel quale si dava comunicazione ai vari Enti dell’avvenuta costituzione del Gruppo Archeologico Prata Sannita (G.A.P.S.) aderente ai Gruppi Archeologici d’Italia, documento che ancora si conserva custodito gelosamente nel nostro Archivio.
Fu da allora che incominciò un’avventura che tutt’oggi continua, in questa occasione, una volta tanto parleremo di noi e non di archeologia, scienza alla quale ci siamo avvicinati attraverso la frequentazione di campi archeologici di scavo e di ricerca organizzati dai Gruppi Archeologici d’Italia e dalle Università, in particolare di Firenze, Pisa e Siena. Attraverso la costante e continua acquisizione di esperienze, affiancati da archeologi professionisti ed esperti nei vari campi, i nostri soci hanno potuto maturare la capacità per produrre una documentazione scientifica corretta del territorio in cui hanno operato, mettendola a disposizione di quanti a vario titolo hanno considerato la nostra Associazione un valido punto di riferimento.
Oltre alle numerose iniziative: Mostre, Conferenze, Convegni, Pubblicazioni, Interventi di recupero, Studi, Ricerche e altre manifestazioni culturali portate avanti con l’entusiasmo e la passione di sempre per il territorio di Prata e dei dintorni, la sede del G.A.P.S. è stata ed è tuttora anche un luogo in cui i giovani, e gli ormai meno giovani, hanno potuto confrontarsi, discutere, a volte anche animatamente, proporre le proprie idee, socializzare… e perché no, inventare anche momenti di relax e di festa. Ricordo una spaghettata improvvisata dopo una dura giornata di lavoro alla ripulitura dai rovi dei ruderi del convento di Sant’Agostino e le feste di compleanno dell’Associazione organizzate dalla signora Lucia al castello di Prata, in queste ed in altre occasioni la chitarra era compagna fedele.
Durante questo nostro lungo cammino ci sono stati momenti in cui è venuta meno la nostra visibilità, ma l’attaccamento allo studio ed alla ricerca sul territorio di Prata e dei dintorni non è mai stato abbandonato, durante il percorso alcuni soci per scelta o necessità hanno lasciato, altri sono subentrati in corso d’opera ma tutti hanno contribuito con i propri “tasselli” a formare un “ricco e variopinto mosaico” di conoscenza della storia e della cultura di questo territorio, tanto ricco quanto poco conosciuto. Un mio sincero ringraziamento va a tutti i nostri soci, ai simpatizzanti ed ai sostenitori della nostra bella realtà, ai Sindaci ed Amministratori che in vario modo ci hanno sempre sostenuto, ai contadini che hanno accettato di buon grado il fatto che abbiamo “ciampiato” (calpestato, battuto) i loro terreni consentendoci la scoperta delle zone archeologiche, a tutti i cittadini di Prata e forestieri che ci hanno onorato con la loro partecipazione, ed anche a tutti quelli che ci hanno criticato stimolandoci a fare sempre del nostro meglio.
Un doveroso pensiero va infine a chi ci ha sostenuto e non è più tra noi: Dott. Michele Sangiuliano, Dott. Franco Lanzone (sindaci di Prata), Ludovico Magrini (compianto Direttore Nazionale del Gruppi Archeologici d’Italia), Mimmo Angelotti (esperto di Preistoria del Gruppo Archeologico Romano), Benedetto Pistocco (poeta e studioso locale), Don Lino Izzo (parroco di Prata), Aurelio Martino (giornalista de “Il Mattino”) ed infine il nostro socio Vincenzo Storti scomparso di recente.
A tutti voi che ci seguirete anche in futuro anticipiamo la nostra gratitudine e ci auguriamo di potervi proporre sempre nuove ed interessanti iniziative.
Santillo Martinelli Presidente G.A.P.S.
(8 marzo 2021) Buon compleanno GAPS! Sono già quaranta anni che festeggiamo un cammino che abbiamo percorso senza interruzione e con lo stesso entusiasmo, capacità di sacrificio, umiltà e desiderio di restituire al nostro territorio una storia ricchissima di avvenimenti e di cui per secoli si erano perse le tracce. Aggiungo a quanto ha comunicato il nostro Presidente alcune personali considerazioni e ricordi riflettendo proprio sui primi mesi del nostro lavoro. I soci che vorrei definire “veterani” ricorderanno bene come da subito abbiamo cominciato a costruire l’archivio della corrispondenza anche con le Soprintendenze e gli altri Gruppi, abbiamo raccolto le testimonianze orali dei contadini che ci informavano dei ritrovamenti in superficie di frammenti che l’aratro, allora silenzioso perché condotto dai buoi, rivelava scostando le zolle. Nonostante l’invito a ciampiare ricorderete anche il giorno che siamo stati minacciati con il fucile da un coltivatore che ci aveva sorpresi sul suo campo. La capacità di meravigliarci per ogni scoperta ci ha sempre accompagnati, ogni ritrovamento e soprattutto ogni conferma da parte della storia per quelle che per noi erano in principio solo supposizioni ci hanno rafforzato nella convinzione che si dovesse continuare con la ricerca. Penso che tutto il nostro lavoro concentrato in più campi ed in più epoche storiche sia stato quasi preparato e messo in attesa fino a che non fosse arrivato un gruppo di giovanissimi un pò visionari come la persona che li guidava. Mano a mano che procedevamo nel territorio le testimonianze uscivano alla luce quasi che aspettassero il rumore dei nostri passi e l’intensità dei nostri sguardi nello scrutare il terreno. E ancora non a caso, voglio credere, alla fine degli anni settanta sono venuti i miei studi di specializzazione presso la Biblioteca Apostolica Vaticana e presso l’Archivio Segreto. In quelle sale di studio prestigiose, ho potuto dunque trovare volumi e volumi dove la storia di Prata veniva documentata restituendo al territorio una dignità ed una importanza per noi ancora insospettabili. Oggi l’accesso a molti volumi, eccetto i manoscritti, è consentito anche attraverso il Web. Ma per chi è abituato a studiare in quei luoghi, veri scrigni del sapere, c’è sempre una emozione in più: il tempo che trascorre nel girare pagine antiche e profumate dai vecchi inchiostri, la tensione che accompagna l’attesa di nuovi ritrovamenti, la sorpresa immediata che procurano notizie insperate, la possibilità di accedere immediatamente ad altri volumi citati in bibliografia ed approfondire la conoscenza. Devo dunque anche ai soci di quei primi tempi le emozioni di cui mi sono nutrita; siamo stati e siamo anche oggi una squadra compatta che ci permette di incidere sul territorio in maniera approfondita e sempre ben documentata.
Ripenso con tanta nostalgia alla nostra prima sede a via Cantone, una cantina buia con la terra per pavimento e illuminata dalle candele poste sul lampadario in legno creato da uno dei soci. Qualche mobile portato dal castello, sedie spaiate e tanto tanto entusiasmo. E che dire dell’anziano che venne a bussare chiedendo “è questa la putega di astrologia?” Ricordo anche la seconda sede, uno stanzone in palazzo Procaccianti, oltre ai soliti mobili c’era lo scanno turchese offerto da Alessandro, le prime cassette con i reperti ed anche i primi libri. E qui Alessandro ha cominciato la catalogazione delle pubblicazioni sulle schede, Santillo ha cominciato i disegni delle ceramiche di S. Agostino. Tonino ha scoperta la sua vocazione con le prime selci. C’erano anche Pancrazio, Alfonso, Tonino Tartaglione, Gianni, i ragazzi Caruolo, tutti al lavoro. Ricordo quando ho portato a Roma dal prof. Mazzucato, direttore del Museo di Roma su presentazione del nostro Presidente nazionale Ludovico Magrini, i frammenti di ceramica raccolti a S.Agostino custoditi dentro una scatola da scarpe per essere certa che se mi avessero fermata forse l’avrei scampata da una denuncia. Ricordo quando dopo solo un anno dalla fondazione abbiamo organizzato la prima mostra preparando i cartelloni direttamente nella cucina del castello mentre fuori imperversavano bora e neve. Tante sono le cose che mi vengono a mente, le avventure che abbiamo corso insieme e che mi hanno arricchita perchè ho sempre sentito forte e determinata la vostra partecipazione e di questo vi ringrazio. Avete lavorato con vero amore verso la vostra terra e siete diventati uomini completi conservando nel vostro cuore la capacità di meravigliarsi per le novità che si sono succedute e che continueranno ad arrivarvi per darvi piena soddisfazione per il vostro cammino di impegno. Penso anche ai nuovi soci che guidati dalla vostra esperienza e rigore potranno affiancarvi nell’attività del Gruppo che sicuramente rappresenta una rarità in tutto il circondario. Sono certa che continuerete con la mia stessa intensità nella ricerca storica, sapete bene che non può esserci archeologia senza storia.
Avremo modo di parlare ancora del nostro cammino trascorso quando potremo finalmente riunirci per qualche momento di leggerezza, nei cortili del castello che assicurano gli incontri in piena tranquillità. Ci sono tanti aneddoti da tirare fuori dalla scatola della memoria e sono certa che anche i nuovi soci saranno interessati alle vicende anche comiche che abbiamo vissuto. Auguro al GAPS soddisfazioni e riconoscimenti e vi invito a perseverare nonostante a volte il silenzio delle Istituzioni possa diventare troppo pesante. Buon compleanno, buon cammino e…sempre più in altro
Lucia Maria Daga Scuncio, Direttore scientifico G.A.P.S.