Sita in località “Acquara” di fianco alla strada che porta alla vecchia centrale elettrica si nota il rudere della cosiddetta “Pincera” un vero e proprio forno per la ceramica usato fin dal sec. XVIII per la produzione di coppi (“pinci” in dialetto locale) mattoni e contenitori adatti al trasporto di acqua.Ad un occhio poco attento sembrerebbe una piccola costruzione in pietra, in realtà si tratta di un ambiente con doppie pareti e copertura a volta in modo da formare una camera d’aria, consentendo al calore di espandersi in modo omogeneo e costante all’interno della camera di cottura, la stessa veniva alimentata a legna in un piccolo vano posto sotto al suo pavimento attraverso una piccola bocca di fuoco. Di questa attività in Prata si fa menzione anche in una antica cronaca del convento di San Francesco risalente al 1708 dove si dice che gli operai della “pincera” erano obbligati in caso di necessità a fornire l’acqua ai monaci trasportandola con barili a dorso o con l’aiuto di animali da soma.